










PILLOLE DI COMUNITÀ
Cosa sono?
Come si prendono?
Una strada verso la costruzione di comunità:
Vivere attentamente,
vivere di pace!
Scott M. Peck, medico e terapeuta statunitense, ha riassunto la sua trentennale esperienza alla guida di gruppi di crescita personale in un libro fondamentale per il processo di trasformazione di un gruppo di individui in comunità:
"Vivere di pace" (Ed. Frassinelli, 1987)
Qui sono sintetizzate le qualità fondamentali per la costruzione della comunità, tratte dagli insegnamenti di Peck e dalla mia personale esperienza in seminari di community building e crescita personale.
🎯 Umiltà
🎯 Autenticità
🎯 Pazienza
🎯 Resa
🎯 Tolleranza
🎯 Confronto
🎯 Confronto
🎯 La comunità è uno spazio sicuro
🎯 Celebrare le differenze
🎯 Comunità significa "tutti leaders"
🎯 Umiltà, il coraggio di servire
E cioè il coraggio di essere al servizio.
Degli altri e di sè stessi, con uno sguardo orizzontale. Non servo, non asservito, umilmente al servizio reciproco l'uno dell'altro.
"L'individualismo esasperato predispone all'arroganza, l'individualismo 'dolce' della comunità porta all'umiltà. Essere pienamente consapevoli della varietà e diversità umana significa riconoscere la nostra dipendenza reciproca."
🎯 Autenticità = il coraggio di essere sé stessi
"Una comunità è un luogo sicuro proprio perché nessuno tenta di 'curare' o 'convertire' gli altri, di metterli a posto, di cambiarli. Al contrario, i suoi membri si accettano per quello che sono. Ciascuno è libero di essere sé stesso, e se ne assume anche la responsabilità. Con coraggio.
In questo modo ciascuno è libero di cercare il proprio equilibrio psicologico e spirituale, libero di realizzare sé stesso in tutta la propria interezza e autenticità."
🎯 Pazienza = il coraggio di aspettare
Aspettare di arrivare profondamente dentro di sè, di sentire e accogliere la propria unicità
Aspettare di accogliere gli altri, senza tentate di cambiarli
Aspettare il tempo che porta a trascendere le proprie urgenze, a liberarsi dai propri dogmi, a svuotarsi della propria intolleranza fino ad accettare che l'altro sia sè stesso, esattamente così com'è
Con la pazienza, il coraggio di aspettare, e con amore e impegno verso la comunità nel suo insieme, ognuno di noi è in grado di trascendere i propri limiti e i propri pregiudizi.
🎯 Resa = il coraggio di essere
Il coraggio di arrendersi a sè stessi, di operare un "disarmo" individuale dai propri pregiudizi, dalle proprie certezze, dalla visione unilaterale per dare spazio all'apertura verso l'altro, così com'è.
"Alla nostra cultura basata su un duro individualismo può sembrare strano, ma la trasformazione comincia a prendere corpo esattamente nel momento in cui noi cominciamo a "cedere". (Scott Peck)
[Così] "un gruppo destinato ad estinguersi riceve nuova vita e si trasforma in una comunità quando i singoli "addolciscono" il loro modo di guardarsi l'un l'altro e di considerare se stessi, adottando il filtro del "rispetto"."
🎯 La tolleranza = il coraggio di lasciar l'altro essere sè stesso.
Soggettivamente e oggettivamente, due persone sono diverse eppure allo stesso tempo entrambe sono ugualmente esseri umani.
Che cos'è la natura umana? La risposta a questa domanda non può che essere paradossale: "Gli esseri umani sono profondamente diversi e profondamente simili."
Chi ritiene la propria cultura e la propria realtà migliori e superiori alle altre, pensa che spetti sempre agli ALTRI cambiare.
Di conseguenza, chi non diventerà "come noi" perché non può o non vuole, sarà etichettato come "nemico".
La realtà della natura umana è che siamo (e saremo sempre) profondamente diversi gli uni dagli altri, poiché la nostra caratteristica saliente è la capacità di lasciarsi modellare dalla cultura e dall'esperienza in forme estremamente variabili.
La natura umana è flessibile, ha capacità di trasformazione.
Usare la propria capacità di trasformazione può essere la strada che porta alla pace.
Ci vogliono apertura, flessibilità, accoglienza, disarmo dai propri pregiudizi e, appunto, la tolleranza: il coraggio di lasciar l'altro essere sè stesso, così com'è. Con rispetto, senza tentare di "cambiarlo". La comunità si manifesta proprio nel momento in cui si accolgono e si celebrano le differenze reciproche.
🎯 Confronto = il coraggio di accettare il conflitto.
"La visione comune si può riassumere in questo modo: 'Se riusciremo a risolvere i nostri conflitti, forse un giorno potremo vivere in comunità'.
Ma non potrebbe essere esattamente il contrario? Forse il vero sogno dovrebbe essere: 'Se riusciremo a vivere insieme in comunità, forse un giorno potremo risolvere i nostri conflitti'."
"Il fatto che (come detto in precedenza) una comunità sia un luogo sicuro, non significa che sia senza conflitti. Ma una comunità è un gruppo che sa risolvere i conflitti con saggezza e grazia."
Il coraggio di accettare il conflitto implica una responsabilità verso se stessi nel riconoscere cosa ci muove, cosa è imprescindibile nei nostri valori e nella fiducia nella relazione con l'altro.
In una comunità ho il coraggio di accettare il confronto perché già siamo in un contesto di fiducia reciproca, e non ho paura che l'altro abbandoni il campo nel momento in cui espongo le mie motivazioni e le mie critiche.
Affrontare "con grazia" il conflitto significa parlare di sé con sincerità senza proiettare il proprio malessere sull'altro, senza voler "vincere" o "avere ragione".
Raggiungere la qualità di esporsi con le proprie ferite, senza ferire l'altro, è essenziale.
"È vero che le nostre ferite sono dolorose, ma la cosa più importante è che tra chi condivide la propria vulnerabilità, nasce amore".
🎯 La comunità è uno spazio sicuro
In circostanze normali, la "comunità a prima vista" non esiste. Un gruppo di estranei deve lavorare intensamente per raggiungere la sicurezza offerta da una vera comunità, ma una volta ottenuta questa atmosfera è come spalancare gli sbarramenti di una chiusa.
Infatti, ognuno di noi entra in una nuova situazione di gruppo mettendo in atto sistemi di difesa molto profondi. Le nostre difese inconsce rimangono sempre forti. Ma per liberare il desiderio di equilibrio, di condivisione e di vicinanza, basta mettere una persona in un luogo sicuro, veramente sicuro, dove non sono più necessarie difese e resistenze.
Quando ci sentiamo al sicuro, abbiamo in noi una tendenza naturale a lasciare andare il controllo. Crollano così i "bastioni difensivi", e là dove crollano i bastioni, dove crescono l'amore e l'accettazione, dove si sviluppa una mutua intimità, là comincia un processo di rilassamento e in un certo senso di "risanamento", e alla paura si sostituisce la speranza.
Possiamo dire che quando un gruppo si trasforma in comunità, l'osservazione più comune che si sente esprimere dai suoi membri è: "Qui mi sento al sicuro".
Ecco il punto: "La comunità è uno spazio dove mi sento al sicuro".
🎯 Celebrare le differenze
In un momento in cui i dati diffusi dal 58esimo rapporto annuale sulla situazione sociale da parte del Censis (2024) «rivelano il pericolo che il corpo sociale finisca per frammentarsi dentro la spirale attivata dalla costruzione di rigidi confini identitari, in cui le differenze si trasformano in fratture e potrebbero degenerare in un aperto conflitto» [fonte online] ...
... celebrare le differenze è onorare l'unicità di ogni singolo essere umano ed essere partecipi della molteplicità che abita il genere umano.
La diversità, le differenze nutrono la comunità, la rendono molteplice nell'espressione, nelle risorse, nelle soluzioni, nelle condivisioni.
Celebrare le differenze è un passo imprescindibile verso la comunità, quel luogo sicuro in cui ognuno può essere se stesso. Senza paura.
🎯 Comunità è un gruppo in cui tutti sono leaders
Community means no leaders, all leaders